D'argento, alla croce patente di rosso accantonata da quattro aquile di nero dal volo abbassato [imbeccate e membrate di rosso], rivolte alla destra araldica; sul tutto, uno scudo inquartato: nel primo e nel quarto di rosso al leone dalla coda doppia d'argento, armato e lampassato d'oro, coronato e collarinato dello stesso (Regno di Boemia); nel secondo e nel terzo fasciato d'oro e di nero (Gonzaga).
Mantova divenne un importante centro d'arte (Mantegna fu artista di corte) durante il governo di Ludovico III (1444-1478),[18] grande mecenate e saggio amministratore, fermo nel contenere le ambizioni dei varî rami della famiglia. Prese avvio con Ludovico l'accorta politica matrimoniale dei Gonzaga, che portò nel tempo ad apparentarsi con le più importanti casate d'Europa e d'Italia. Il matrimonio venne celebrato con Barbara di Brandeburgo degli Hohenzollern, imparentati con la Casa d'Asburgo. A seguito della divisione dei beni alla morte di Ludovico III nacquero i rami cadetti dei Gonzaga di Sabbioneta e Bozzolo e di Castiglione, il più longevo della casata, ora estinto.[19] Il marchese Federico governò lo stato per un breve periodo (1478-1484) e dal terzogenito Giovanni trasse origine il ramo secondario dei Gonzaga di Vescovato, l'unico ancora oggi esistente.
I Gonzaga aumentarono il loro prestigio con Francesco II (1484-1519) e con la moglie Isabella d'Este, una delle donne più importanti del Rinascimento, che governò lo stato dopo la morte del marito.[20] Con il quarto marchese si originò anche il ramo cadetto dei Gonzaga di Guastalla.[21]
Alla morte di Federico II l'acclamato duca Francesco III (1540-1550) aveva solo sette anni e il ducato venne retto dai suoi due zii, il cardinaleErcole e Ferrante I.[23] Francesco III morì in un incidente a soli diciassette anni e gli successe il fratello Guglielmo (1550-1587): lo stato raggiunse la sua più grande ricchezza.[24]
Il ducato passò nelle mani del quarto duca Vincenzo (1587-1612), promotore delle arti ma intemperante e libertino,[25] che nel 1608 sposò il primogenito Francesco, poi duca Francesco IV (1612), a Margherita di Savoia, figlia di Carlo Emanuele I di Savoia, con lo scopo di risolvere la questione del Monferrato, passato ducato dal 1573, ma dalla loro unione rimase l'unica figlia Maria.[26]
La successione toccò perciò ai fratelli, il cardinale Ferdinando (1612-1626) e quindi il cardinale Vincenzo II (1626-1627). Entrambi ottennero la dispensa dei voti e si sposarono, ma dai loro matrimoni non ebbero eredi. Con la morte di Vincenzo nel 1627 si estinse, dopo molto splendore, il ramo diretto dei Gonzaga di Mantova.[27]
Il problema della successione, vista l'importanza strategica dello stato gonzaghesco, scatenò una guerra,[28] che vide contrapporsi Francia e Asburgo e durò dal 1628 al 1631. Prevalse la Francia e Carlo di Nevers, con l'appoggio di Luigi XIII di Francia, divenne l'ottavo duca di Mantova (1627-1637). A Carlo I, per la morte prematura nel 1631 del figlio Carlo, successe il nipote Carlo II (1637-1665), e quindi Ferdinando Carlo (1665-1708), decimo e ultimo duca, con il quale anche la dinastia dei Gonzaga-Nevers si spense.
Nel 1708 il territorio del Monferrato venne annesso al Ducato di Savoia e la signoria di Mantova, dopo quattrocento anni,[29][30] passò sotto la dominazione austriaca.
^Del titolo di conte, Francesco e i suoi successori non ne fecero mai uso, considerandolo ormai non adeguato alla potenza della dinastia e in attesa del titolo di marchese, che arriverà solo nel 1403 dall'imperatore Venceslao, atto ritenuto nullo perché deposto.