Luigi I Gonzaga
Luigi I Gonzaga (Mantova, 1268 – Mantova, 18 gennaio 1360), conosciuto anche come Ludovico[1] (o Luigi Corradi da Gonzaga), fu il primo capitano del popolo di Mantova e vicario imperiale del Sacro Romano Impero. Fu il fondatore della dinastia dei Gonzaga. BiografiaLuigi I Gonzaga,[1][2] uomo abilissimo militarmente e di ampie vedute, ricchissimo, era figlio di Guido (chiamato anche Corrado[3]) (m. 1318) e di Estrambina, figlia di Strambino, dei conti San Martino di Strambino[4][5]; era nipote di Antonio (m. 1283). Il suo nome compare per la prima volta nel 1312 in un rogito per acquisto di terreni a Palidano di Gonzaga e successivamente a Buscoldo, Carzédole e Volta Mantovana.[6] Nel 1313 venne nominato podestà di Modena da Rinaldo (Passerino) dei Bonacolsi, nel 1318 fu podestà di Mantova e nel 1319 di Parma. I Gonzaga al potereCon l'appoggio del ghibellino Cangrande I della Scala, che aveva mire sulla città e che gli fornì fanti e cavalleria, contando sull'appoggio del genero Guglielmo Azzone Castelbarco[7], riuscì a spodestare Rinaldo Bonacolsi, il 16 agosto 1328, e a subentrargli quale capitano generale, con diritto di nominare il proprio successore. Il 25 agosto 1328 venne acclamato capitano generale del Comune e del popolo di Mantova[8]. L'11 novembre 1329, per la sua devozione all'Impero, fu nominato vicario imperiale da Ludovico il Bavaro[9]. Nel 1331 entrò nella lega di Castelbaldo contro Giovanni I di Boemia e nel 1335 divenne signore di Reggio. A sancire la sua fede ghibellina, fu in questo periodo che Luigi mutò lo stemma primitivo della famiglia, costituito da tre montoni d'argento, cornati e squillati d'oro in campo nero nello stemma a tre fasce nere in campo d'oro (i colori politici dei ghibellini),[10] che rimase per sempre nello scudo della famiglia Gonzaga. Nel 1337 i Gonzaga, assieme a Venezia, Milano, Ferrara e Firenze, aderirono alla lega antiscaligera contro i signori di Verona. Un decennio dopo non ricambiarono però il favore alla dinastia veronese: Mastino II della Scala, si alleò all'usurpatore Lodrisio Visconti, contro i due fratelli ed il nipote di quest'ultimo, rispettivamente Luchino, Giovanni ed Azzone, Signori di Milano; Ludovico partecipò inviando milizie in appoggio all'esercito ambrosiano, vincitore nella Battaglia di Parabiago (21 febbraio 1339). Nel 1342 andò in soccorso dei pisani contro i fiorentini e nel 1349 accolse Francesco Petrarca, in visita alla tomba di Virgilio. Combatté contro Bernabò Visconti che per mesi prese d'assedio Castiglione, possedimento di confine dei Gonzaga. È di questo periodo la realizzazione del serraglio mantovano, opera di difesa dei confini gonzagheschi ad ovest.[11] Morì a Mantova nel 1360 a 92 anni e fu sepolto nella cattedrale di San Pietro.[12] Il suo sarcofago venne distrutto nel Cinquecento, durante i lavori di sistemazione della chiesa.[13] Il suo motto fu: (LA)
«Qui vivens laedit mortem medetur.» (IT)
«Qui vivono i feriti, guariti dalla morte.» con riferimento forse ai Templari che, sfuggiti al rogo, trovarono riparo nel mantovano.[14] DiscendenzaEbbe tre mogli e numerosi figli. Da Richilda Ramberti (o Richelda/Richilde Ramberti) (1269-1319) di Ferrara, soprannominata "Brescianina" perché nativa di Brescia, sposata nel 1312, nacquero:
Da Caterina Malatesta (1275-?), figlia di Pandolfo I Malatesta, nacquero:
Da Giovanna Novella Malaspina (o Francesca), figlia di Spinetta Malaspina, sposata nel 1340, nacquero:
Luigi Gonzaga ebbe anche tre figli naturali: Costanza, Bartolomeo e ancora Costanza. Ascendenza
Genealogia essenziale
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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