L'incidente del sommergibile Titan è un incidente marittimo avvenuto il 18 giugno 2023, quando il sommergibileTitan, gestito dalla società privatastatunitense OceanGate, è imploso in acque internazionali nell'Oceano Atlantico settentrionale. Il mezzo, con cinque persone a bordo, stava compiendo una spedizione turistica per visitare il relitto del RMS Titanic, situato a 3 800 metri di profondità sotto il livello del mare.[1]
Il Titan era un sommergibile progettato e gestito dall'azienda privata statunitenseOceanGate, appartenente alla classe Cyclops.[3] Progettato per portare a bordo cinque persone a una profondità massima di 4 000 metri[3][4], ha trovato impiego per la produzione di film e media, per escursioni turistiche e per testare hardware e software negli abissi oceanici.[3]
Lungo 6,7 m, largo 2,8 m e alto 2,5 m, era equipaggiato con un sistema d'illuminazione esterno da 4 000 lumen, un sonarTeledyne 2D, un laser a scansione 2G Robotics e diverse telecamere ad alta risoluzione.[5] La struttura era in fibra di carbonio e in titanio, il che gli consentiva di pesare 10 432 chilogrammi.[4] La propulsione era fornita da quattro motori elettrici Innerspace 1002, due verticali e due orizzontali, che potevano spingere il natante fino alla velocità di 3 nodi.[4][5] Il sottomarino veniva pilotato tramite un controller per videogiochi modificato, nella fattispecie un gamepad F710 della Logitech.[6] Il mezzo era in grado di trasportare un carico di 685 chilogrammi.[7]
Per comunicare veniva utilizzata la costellazione satellitareStarlink della società statunitense SpaceX, di proprietà del magnate Elon Musk.[7] Si trattava inoltre dell'unico sommergibile con equipaggio a utilizzare la tecnologia Real Time Hull Health Monitoring (RTM)[3], un sistema di monitoraggio che analizza in tempo reale le condizioni dello scafo, utilizzando degli estensimetri e dei sensori acustici colocalizzati e pensati per allertare tempestivamente il pilota in caso di pericolo imminente.[3][5]
L'incidente
La scomparsa
Il 16 giugno 2023 il Titan lasciò il porto di Saint John, nell'isola canadese di Terranova, a bordo della motonavePolar Prince, un ex rompighiaccio della Marina militare canadese.[8] Il giorno seguente, dopo aver navigato per circa 640 km, la spedizione giunse in prossimità del sito del relitto; l'immersione del Titan cominciò il 18 giugno alle ore 7:00 EDT.[9] L'operazione sembrava procedere regolarmente, con il Titan che comunicava con la nave madre ogni 15 minuti; tuttavia, dopo un'ora e 45 minuti, alle 8:45 EDT, le comunicazioni tra il sommergibile e la nave cessarono di colpo.[9] Il natante sarebbe dovuto risalire in superficie alle 14:00 EDT; a seguito della mancata risalita, alle 16:40 EDT la Guardia costiera statunitense venne informata della scomparsa.[9]
Le speranze di recupero dei dispersi terminarono il 22 giugno 2023 intorno alle 7:10 EDT, orario in cui si stimò che l'ossigeno disponibile a bordo del natante fosse ormai esaurito.[14][15][16]
Per la ricerca fu dispiegato anche un drone acquatico in grado di catturare immagini nitide a oltre 6 000 metri di profondità.[17] Secondo una prima stima del quotidiano statunitense The Washington Post, il costo iniziale solo per il trasporto dei mezzi di ricerca ammonterebbe a 1,25 milioni di dollari,[13] fino ad arrivare a un totale di 6,5 milioni.[17]
Il 28 dello stesso mese, un ROV guidato dalla nave canadese Horizon Arctic,[19] ha ritrovato alcuni detriti del Titan a circa 500 metri dalla prua del Titanic.
I detriti includono un telaio d'atterraggio, una copertura posteriore, l'oblò con la finestra mancante, un anello di titanio e un tappo di chiusura, anch'esso in titanio.[19]
Passeggeri a bordo
Hamish Harding, 58 anni, era a capo di Action Aviation, una concessionaria di jet privati con sede a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.[20] Detentore di tre Guinness dei primati, nel 2021 vi era entrato per aver compiuto il viaggio più lungo e a maggiore distanza nei fondali dell'oceano, durante un'immersione nell'Abisso Challenger, la parte più profonda della Fossa delle Marianne.[21] L'anno seguente era stato passeggero del quinto viaggio nello spazio organizzato dalla Blue Origin, società privata del magnate Jeff Bezos.[22]
Paul-Henry Nargeolet, 77 anni, ex sommozzatore della Marina Francese e direttore delle ricerche per l'azienda che detiene i diritti del Titanic.[20] Soprannominato Mr Titanic, aveva preso parte alla prima spedizione per visitare i resti del transatlantico nel 1987, due anni dopo il ritrovamento dei resti del relitto.[20]