Jarosław IwaszkiewiczJarosław Leon Iwaszkiewicz (Kalnik, 20 febbraio 1894 – Varsavia, 2 marzo 1980) è stato uno scrittore polacco. BiografiaNasce il 20 febbraio 1894 (secondo il calendario giuliano) a Kalnik in Ucraina, figlio di Bolesław Iwaszkiewicz e Maria Piątkowska. Nel 1909 la famiglia Iwaszkiewicz si trasferisce a Kiev. Durante le visite a Tymoszówka alla tenuta della famiglia Szymanowski, con la quale sua madre è imparentata, il giovane Jarosław inizia a frequentare Karol, suo lontano cugino e futuro compositore, che avrà una grande influenza sulla sua formazione intellettuale. Dopo la maturità ginnasiale, Iwaszkiewicz si iscrive alla facoltà di legge all'università di Kiev. Il suo debutto letterario avviene nel 1915 con la poesia Lilith, pubblicata sulla rivista "Pióro". Il 29 novembre 1918 prende parte alla prima serata del caffè letterario "Pod Pikadorem" ("Dal Picador") e pubblica sulla rivista "Pro Arte et Studio" alcune poesie. Nel 1919 esce Oktostychy (Ottostici), la sua prima raccolta in volume. Inizia la collaborazione con la rivista di Poznań "Zdrój", dove pubblica, tra l'altro la traduzione delle Illuminazioni di Rimbaud. Nel gennaio del 1920 esce il primo numero della rivista "Skamander", portavoce di un movimento il cui nucleo è formato da Iwaszkiewicz, Antoni Słonimski, Julian Tuwim, Jan Lechoń, Kazimierz Wierzyński. Il gruppo propone una poesia "del giorno presente", una poetica del quotidiano che rifiuti la retorica patriottica e si riappropri di alcuni elementi della tradizione come la metrica tradizionale. Il 12 settembre 1922 sposa Anna Lilpop e l'anno seguente viene assunto come segretario del presidente del Sejm (la Dieta polacca) Maciej Rataj, presso cui resterà due anni. Nel 1925 compie il primo viaggio a Parigi, dove soggiorna per sei mesi. Il 19 giugno 1926 si tiene la prima del dramma lirico Król Roger (Re Ruggero) composto da Karol Szymanowski su libretto di Iwaszkiewicz. Nello stesso anno entra nella delegazione polacca che partecipa all'incontro di Vienna organizzato dall'Europäische Kulturbund, la Federazione Internazionale delle Unioni Intellettuali creata da Karl-Anton Rohan come veicolo per l'integrazione delle élite intellettuali europee, che si rivelerà in seguito sempre più un veicolo per una propaganda pangermanista da cui Iwaszkiewicz prenderà le distanze e che denuncerà nel 1933 nell'articolo "Mitologia Niemec współczesnych" (La mitologia della Germania contemporanea), pubblicato sulla rivista "Wiadomości Literackie" (Notizie Letterarie), in cui denuncia lo stretto rapporto tra utopia poetica e hitlerismo che contraddistingue gli ambienti letterari tedeschi, come ad esempio il circolo del poeta Stefan George. Nel 1928 la famiglia Iwaszkiewicz si trasferisce nella tenuta di Podkowa Leśna, poco fuori Varsavia, in un grande villa ribattezzata Stawisko, che durante l'occupazione diventerà un importante punto di riferimento e un rifugio per poeti, artisti e gente comune. Nel 1932 ottiene il posto di segretario d'ambasciata a Copenaghen, dove si trasferisce con l'intera famiglia per i successivi tre anni. L'anno seguente escono in un volume i racconti che sono considerati tra i suoi capolavori: Panny z Wilka (Le signorine di Wilko) e Brzezina (Il bosco di betulle). Nel 1937 si tiene con successo la prima del dramma Lato w Nohant (Un'estate a Nohant), che narra un episodio della vita di Fryderyk Chopin e George Sand. Durante gli anni della guerra e dell'occupazione Iwaszkiewicz è a Stawisko, dove vengono ospitate decine di persone in fuga dalla capitale, dai bombardamenti e dalle repressioni razziali. Durante gli anni di guerra artisti, scrittori, semplici civili trovano nella villa rifugio e sostegno materiale. A guerra finita, è eletto nel 1945 presidente dell'Unione degli Scrittori Polacchi, carica che conserverà quasi senza interruzione per tutto il resto della sua vita. Nel 1948 compie numerosi viaggi in Italia, in Francia e in Sudamerica, e presiederà a Breslavia il Congresso Mondiale degli Intellettuali in Difesa della Pace, movimento influenzato dalla propaganda sovietica. Alle Olimpiadi di Londra riceve un premio per il poema Ody olimpijskie (Odi olimpiche). Nel 1949 esce Chopin, importante monografia sul compositore polacco. Nel 1952 viene eletto al parlamento polacco, carica che ricoprirà per tutta la vita. Le pubblicazioni importanti degli anni successivi sono a carattere memorialistico-biografico, come Książka o Sycylii (Il libro sulla Sicilia) e Książka moich wspomnień (Il libro dei miei ricordi). Nel 1961 esce il film di Jerzy Kawalerowicz Matka Joanna od Aniołów (Madre Giovanna degli Angeli), basato sull'omonimo racconto di Iwaszkiewicz. Nel 1969 traduce Timore e tremore di Kierkegaard. Alla vecchiaia Iwaszkiewicz riserva alcune delle sue più importanti raccolte poetiche come Xenie i elegie (Xenia ed elegie, 1970), Śpiewnik włoski (Canzoniere italiano, 1974) e Mapa pogody (La mappa del tempo, 1977). Nel 1978 Andrzej Wajda porta sullo schermo il racconto Panny z Wilka (Le signorine di Wilko), in un film in cui appare per qualche sequenza lo stesso Iwaszkiewicz. L'anno seguente lo scrittore riceve il Premio Mondello per Ogrody (Giardini) e viene ricevuto da papa Giovanni Paolo II. Il 23 dicembre muore la moglie Anna. Nel gennaio del 1980 parte per Parigi, dove la sua salute peggiora. Muore il 2 marzo a Varsavia. La raccolta di poesie Muzyka wieczorem (Musica di sera) già pronta per la stampa, esce postuma. OperePoeta, romanziere, drammaturgo e saggista, fin dalla prima giovinezza, Iwaszkiewicz coltivò un cosmopolitismo che lo porterà a frequentare i luoghi e i miti della tradizione culturale europea, intesa nel senso più ampio, e a sviluppare un eccezionale eclettismo sempre dominato dal segno e dalla consapevolezza di una raffinata cultura. Prosatore di rara esattezza e di struggente malinconia, romanziere spesso dedito all'affresco storico, drammaturgo originale alle prese con frammenti di vita di Fryderyk Chopin e Balzac, librettista d'opera per Szymanowski, Iwaszkiewicz iniziò e terminò la sua carriera come poeta di raffinata musicalità, ed è nella poesia che trova la sua originalità e la cifra della sua scrittura. Dagli esordi nei caffè letterari di Varsavia durante il primo dopoguerra fino all'ultima raccolta la poesia di Iwaszkiewicz si caratterizza per uno stile personale che resisterà a mode e correnti e per una poetica che unisce, in un crescente pessimismo per gli esiti della storia, il senso della bellezza del mondo alla percezione acuta della morte e del nulla, con un tenace attaccamento ai valori della cultura che permeano l'orizzonte stesso della realtà. Poesie
Prose
Spettacoli teatrali
Saggi, biografie e memorialistica
Opere in lingua italiana
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