È una delle scrittrici ungheresi più tradotte al mondo.
Biografia
La tomba di Magda Szabó
La sua famiglia d'origine apparteneva al ceto borghese colto. Si diplomò nel 1935 presso il Liceo-ginnasio Dóczi del Collegio protestante di Debrecen[1], al tempo chiamato Istituto femminile Dóczi. Terminati gli studi di ungherese e latino nel 1940 presso l'Università di Debrecen, iniziò ad insegnare dapprima nella sua città natale al liceo protestante per ragazze, e successivamente a Hódmezővásárhely.
A partire dal 1945 lavorò per il Ministero della Religione e dell'Educazione fino al licenziamento, avvenuto nel 1949, a seguito dell'insediamento del regime comunista ed al contemporaneo avvento dello stato socialista. In quegli anni il nuovo regime stava infatti compilando delle liste di autori graditi al governo e la scrittura intimista di Szabó non risultò in linea con le direttive del realismo socialista[2].
Busto in terracotta dipinta di Magda Szabó, opera di Richárd Juha.
In quello stesso anno e per lo stesso motivo le fu ritirato anche il premio Baumgarten[2]. Le sue opere non poterono essere pubblicare fino al 1958[3]. Durante questo periodo lavorò come insegnante presso la scuola elementare e ginnasio di piazza Horváth Mihály (oggi scuola elementare e liceo ginnasio Fazekas Mihály di Budapest).[4]
Nel 1947 si sposò con lo scrittore Tibor Szobotka (1913-1982), descritto nell'opera Megmaradt Szobotkának. È in questo periodo che scrisse le sue prime raccolte di poemi Bárány e Vissza az emberig, pubblicate subito dopo la seconda guerra mondiale.
Occupatasi inizialmente di poesia, dopo il 1958 Magda Szabó si dedicò alla scrittura di romanzi e drammi. Si fece conoscere a livello nazionale grazie ai romanzi Affresco e L'altra Eszter. Da quel momento in poi incominciò a lavorare come scrittrice freelance. Scrisse molti romanzi autobiografici, fra cui Il vecchio pozzo, Régimódi történet e Per Elisa, nei quali narrò della sua infanzia e di quella dei suoi genitori nella Debrecen degli inizi del ventesimo secolo. Molti dei suoi scritti, come ad esempio Danaida e La ballata di Iza, trattano del destino delle donne e delle loro relazioni.
Nel 1959, grazie al sostegno di Hermann Hesse,[5] venne pubblicato in GermaniaAffresco, una delle sue opere miliari.
Nel 1978 ha vinto il Premio Kossuth, prestigioso riconoscimento culturale ungherese.
Nel 1992 è stata membro fondatore dell'Accademia Széchenyi di Letteratura e Arti e membro del dipartimento di letteratura[6].
Il suo romanzo La porta (1987) ottenne il Premio Getz Corporation (Stati Uniti) nel 1993 ed il Prix Femina Étranger nel 2003[7]. Nel 2007 ricevette un premio per il miglior romanzo europeo per Via Katalin.
Morì a 90 anni, il 19 novembre 2007 nella sua casa di Kerepes, cittadina vicina a Budapest[8].
Il primo (e unico) volume di quello che avrebbe dovuto essere un dittico (o trittico) autobiografico, Per Elisa, è apparso in Ungheria nel 2002.