Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti la Juventus Football Club nelle competizioni ufficiali della stagione 1945-1946.
Stagione
Con l'entrata nel secondo dopoguerra, la società torinese assunse la denominazione di Juventus Football Club.[1] La squadra si rinforzò con l'ingaggio del prolifico bomber Silvio Piola, strappato ai concittadini del Torino e desideroso di stabilirsi definitivamente in Piemonte; di proprietà della Lazio, il cartellino dell'attaccante venne acquistato dai bianconeri per circa tre milioni di lire.[2]
In campo, la squadra prese parte al complesso campionato di Divisione Nazionale, il primo torneo regolare di massima serie organizzato dal termine del secondo conflitto mondiale. A causa della disastrata situazione in cui versava l'Italia – coi combattimenti lungo la Linea Gotica che avevano, di fatto, spezzato in due la penisola –, la Federcalcio decise per l'abbandono momentaneo del girone unico in favore di due distinti campionati, la Serie A Alta Italia al Nord e la Serie Mista A-B al Centro-Sud.
La Juventus confluì nel torneo settentrionale organizzato dalla reggente Lega Alta Italia, debuttando il 14 ottobre 1945 con un successo 2-1 nel derby torinese, ove Piola trovò subito la prima marcatura in maglia bianconera.[3] A metà aprile la formazione piemontese concluse la prima fase di quel campionato al terzo posto, a otto lunghezze dai concittadini granata, entrando nel novero delle quattro squadre che, assieme alle prime quattro classificate dell'altro torneo misto centro-meridionale, vennero ammesse al girone finale atto a decretare i primi campioni d'Italia del dopoguerra.
La lotta sportiva fu nuovamente col Torino cui stavolta la Juventus diede filo da torcere sino all'ultima giornata quando, giunti agli sgoccioli di luglio e con le due torinesi appaiate in vetta a pari punti, i bianconeri furono fermati sul pari al Vomero dal Napoli lasciando così via libera per lo scudetto ai granata, vittoriosi in goleada al Filadelfia sulla Pro Livorno.
^Nell'ultima fase della Seconda guerra mondiale, tra gli anni 1943 e 1945, la società juventina prese il nome di Juventus Cisitalia, in abbinamento con la casa automobilistica, il cui titolare, Piero Dusio, era l'allora presidente bianconero. Curiosamente la FIAT, storicamente legata alla Juventus e allora concorrente della Cisitalia, in quel periodo si abbinò al Torino che assunse la denominazione di Torino FIAT, cfr. La Storia siamo noi: Spalti di guerra: La storia del campionato di calcio 1943-1944, RAI (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2009).
^Mario Pennacchia, Piola: il Gol. 14: Torna azzurro a 39 anni, da Corriere dello Sport, 81 (IL), 4 aprile 1968, p. 10
^Gara prevista il 20 gennaio 1946, rinviata per impraticabilità del campo causa neve; cfr. Torino-Juventus rinviata a marzo, in La Stampa, 19 gennaio 1946, p. 2. URL consultato il 19 marzo 2021.
^Giornata del girone finale interamente anticipata al giovedì per la concomitanza col referendum istituzionale del 2 giugno 1946; cfr. Oggi Campionato Milan-Internazionale e Juventus-Torino, in Corriere della Sera, 30 maggio 1946, p. 2.
^Gara disputata a Roma anziché allo stadio della Vittoria di Bari per la squalifica del campo dei pugliesi in seguito agli incidenti in occasione di Bari-Milan del 9 giugno 1946 con conseguente sconfitta a tavolino; cfr. Bari-Juventus si giocherà a Roma, in La Nuova Stampa, 13 giugno 1946, p. 4. URL consultato il 16 giugno 2021.
^Inizialmente designato Camiolo di Milano, in seguito alla decisione di far disputare l'incontro in campo neutro a Roma la Federazione optò per un arbitro locale; cfr. Bari-Juventus 0-2, su juworld.net. URL consultato il 16 giugno 2021.