Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti la Juventus Football Club nelle competizioni ufficiali della stagione 2014-2015.
Stagione
L'avvio di stagione risulta abbastanza movimentato per i colori bianconeri. Al culmine di settimane tormentate, a ritiro estivo iniziato l'allenatore Antonio Conte – tra i maggiori artefici del recente triennio di successi, ma sempre più in dissidio con la dirigenza[2] – rescinde il suo contratto[3] divenendo, di lì a breve, commissario tecnico della nazionale italiana. A sostituirlo sulla panchina juventina arriva Massimiliano Allegri,[4] un nome accolto a Torino dagli addetti ai lavori,[5][6] dagli avversari[7][8] e ancor più da frange del tifo bianconero[9][10] fra non troppo velate perplessità, ma che finirà invece per essere protagonista di una positiva stagione d'esordio con la Vecchia Signora.[11][12][13]
Per quanto concerne la rosa, l'attacco vede la partenza di buona parte dei passati elementi, Vučinić, Quagliarella e Osvaldo, sostituiti dai giovani Coman e Morata prelevati, rispettivamente, da Paris Saint-Germain e Real Madrid; lo spagnolo Morata, in particolare, dopo un avvio in sordina riesce a scalzare nelle gerarchie il connazionale Llorente guadagnandosi, nella seconda parte della stagione, un posto da titolare a fianco di Tévez.[14][15] Il resto dell'organico juventino, che vede le seconde linee Peluso, Isla e De Ceglie (quest'ultimo, per lo spazio del solo girone d'andata) lasciare Torino, si rinforza con gli arrivi del difensore Evra, ex Manchester Utd, e dei centrocampisti Rômulo e Pereyra, rispettivamente da Verona e Udinese; torna inoltre alla base Marrone dopo l'anno trascorso al Sassuolo, mentre dal settore giovanile è promosso in prima squadra Mattiello. Nella sessione invernale, a fronte delle partenze dello stesso Mattiello (in prestito) e dello svincolato Giovinco, c'è il ritorno in bianconero di Matri e il debutto del giovane Sturaro. Sul piano tattico, Allegri sceglie nei primi mesi di continuare a puntare sul collaudato 3-5-2, modulo che ha contraddistinto gli ultimi tre scudetti di marca contiana, decidendo solo nel vivo della stagione di affidarsi maggiormente, soprattutto in campo continentale, a un più offensivo 4-3-1-2[16][17][18] in cui, caso particolare, il ruolo di trequartista è ricoperto da centrocampisti "muscolari" e lontani dal canonico regista, quali Vidal o il neoacquisto Pereyra.[19]
In campionato si delinea inizialmente, sulla falsariga della stagione precedente, un duello al vertice con la Roma. Bianconeri e giallorossi rimangono appaiati in vetta sino allo scontro diretto di Torino del 5 ottobre 2014, vinto dai padroni di casa per 3-2, che permette loro di prendere la testa solitaria della classifica[20] ma non di staccare i capitolini, che nel prosieguo del girone d'andata rimangono a una manciata di lunghezze dai piemontesi creando, di fatto, un solco tra il tandem di testa, che ambisce al titolo, e il resto delle compagini.[21] Con il successo 3-1 in casa del Napoli, campo che non espugnava da 14 anni,[22] l'11 gennaio 2015 la Juventus fa proprio con una giornata d'anticipo il simbolico titolo di campione d'inverno,[23] rivalendosi in qualche modo sui partenopei che, il 22 dicembre addietro, avevano sconfitto i bianconeri ai rigori nella finale di Supercoppa italiana giocata a Doha.[24]
In questa prima parte del torneo, col pareggio 1-1 contro la Sampdoria allo Stadium, il 14 dicembre i torinesi mettono fine a una striscia-record di 25 successi interni:[25] un percorso netto che durava dal 4-1 alla Lazio del 31 agosto 2013 e che, dopo ben 66 anni, manda in soffitta il precedente primato (21) stabilito a suo tempo dal Grande Torino sul finire degli anni 40 del XX secolo. Quattro giorni dopo, con la vittoria 3-1 in trasferta sul Cagliari, la squadra chiude l'anno solare con 95 punti conquistati in 37 partite, superando i vecchi record di punti per gara (92 su 37) conseguito dall'Inter nel 2007, e di punti assoluti (94 in 40 match) che lo stesso club bianconero aveva realizzato nel 2012.[26]
In precedenza, in campo europeo, la Juventus aveva cominciato il cammino in Champions League direttamente dalla fase a gironi, inserita in un equilibrato raggruppamento che annovera esclusivamente campioni nazionali: gli spagnoli dell'Atlético Madrid, peraltro finalisti nell'ultima edizione della coppa, i greci dell'Olympiacos e gli svedesi del Malmö FF. Con tre vittorie, un pareggio e due sconfitte, all'ultima giornata i bianconeri accedono alla fase a eliminazione diretta come secondi classificati del gruppo, dietro ai Colchoneros.[27]
Con l'inizio del nuovo anno, tra i confini nazionali, completamente agli antipodi dell'andata si rivela invece la tornata di ritorno della Serie A dove, approfittando degl'incostanti risultati delle più vicine inseguitrici, la succitata Roma, un altalenante Napoli nonché una Lazio in risalita, Madama riesce a incrementare settimana dopo settimana il vantaggio in classifica sul tandem capitolino – che in aprile arriva a toccare un distacco massimo di +15[28] –, riuscendo a condurre in porto piuttosto agevolmente la conferma dello scudetto, il quarto consecutivo – una striscia vincente che, in casa bianconera, non si verificava dai tempi del Quinquennio d'oro –, arrivato matematicamente il 2 maggio, a corollario di un torneo percorso sempre in testa, battendo di misura a Marassi i blucerchiati grazie a un gol di Vidal;[29] il club piemontese, che mai prima d'ora aveva conquistato il campionato, nell'èra dei 3 punti a vittoria, con quattro giornate d'anticipo,[30] diventa inoltre il primo, nella storia del calcio italiano, a mettere assieme un filotto di quattro scudetti in due periodi distinti.[31]
Con lo scudetto ormai archiviato, nel mese di maggio la Juventus è l'unica squadra del continente, assieme al Barcellona, a essere ancora in corsa su tre fronti, ciò grazie ai positivi cammini di cui è artefice nelle coppe. Con l'avvio della knockout phase di Champions, le Zebre hanno infatti la meglio dapprima agli ottavi dei tedeschi del Borussia Dortmund, con un doppio successo (2-1 a Torino e 3-0 in Germania),[32] ai quarti dei monegaschi del Monaco, superati di misura (1-0 in Piemonte e 0-0 nel Principato),[33] e poi in semifinale degl'iberici del Real Madrid, uscendo imbattute dal doppio confronto coi detentori del trofeo (2-1 allo Stadium e 1-1 al Bernabéu)[34] e raggiungendo così la finale della massima competizione europea per club – un traguardo che sfuggiva da dodici anni –; il 6 giugno, all'Olympiastadion di Berlino, la squadra non riesce tuttavia a sollevare il trofeo, cedendo 1-3 ai catalani del Barça.[35]
Dall'esito più felice è il cammino dei torinesi in Coppa Italia dove, dopo 20 anni, tornano a sollevare il trofeo. Entrata in tabellone agli ottavi, la squadra ha la meglio nei primi turni a eliminazione diretta del Verona, superato in goleada,[36] e, con più fatica, di un Parma non destabilizzato dai suoi problemi societari e finanziari.[37] Nella doppia semifinale contro la Fiorentina, i bianconeri superano 3-0 i viola nel retour match di Firenze, rimontando l'1-2 subìto in precedenza a Torino;[38] per la prima volta la Juventus riesce a passare il turno nella principale coppa nazionale dopo aver perso la sfida d'andata, approdando alla sua quindicesima finale nella manifestazione.[39] Nell'atto conclusivo del 20 maggio, all'Olimpico di Roma, l'undici di Allegri supera la Lazio 2-1 in una partita risolta ai supplementari, con la decisiva marcatura di Matri: per i piemontesi è la decima affermazione nel torneo – facendone i primi a raggiungere tale traguardo –, nonché il terzo double nazionale della loro storia[40] dopo i precedenti del 1959-60 e 1994-95.
Divise e sponsor
Il fornitore tecnico della squadra è, per la dodicesima e ultima stagione, Nike, mentre lo sponsor ufficiale è Jeep.[41]
La prima divisa è composta da una casacca con nove strisce bianconere, accompagnata da pantaloncini e calzettoni bianchi: nello specifico, inizialmente la maglia si segnalava soprattutto per il ritorno dei numeri sulla schiena dipinti in giallo, inseriti stavolta all'interno di un quadrato bianco come avveniva sulle uniformi juventine a cavallo degli anni 50 e 60 del XX secolo (quando però la numerazione era rossa);[42] tuttavia, a seguito della scarsa leggibilità di questo abbinamento cromatico riscontrata durante il precampionato,[43] con l'esordio in Serie A nomi e numeri hanno mutato colore dal giallo al nero, sempre su fondo bianco.[44] All'interno del colletto è presente il motto «Fino alla fine», frase scelta dai tifosi della Vecchia Signora attraverso un sondaggio online organizzato dalla società sabauda.
Casa
Trasferta
Terza divisa
La seconda divisa consta di un completo blu arricchito da piccoli richiami gialli; sul petto, la maglia è permeata dalla presenza di tre grandi stelle, riportate tono su tono, che si dipanano dallo stemma societario.[42] La terza divisa vede l'adozione del verde, colore raramente usato per le trasferte del club piemontese; questo, virato in versione fluo, si caratterizza per l'adozione della tinta in due distinte tonalità, chiara nella parte frontale e scura in quella posteriore, separate, sia su maglia, pantaloncini e calzettoni, da una linea nera di decorazione.[45] Per i portieri, infine, sono state riservate una prima maglia verde, con decorazioni gialle e bianche sulle maniche, una seconda casacca che si presenta completamente nera, con decorazioni rosse e bianche sulle maniche, una terza opzione grigia, con decorazioni rosse, una quarta maglia gialla con decorazioni verdi, e infine una quinta maglia blu con decorazioni verdi indossata in occasione delle partite interne di Champions League.
prestito (1 milioni €) con diritto di riscatto (6 milioni €) o obbligo nel caso il giocatore giochi almeno il 60% delle partite della stagione 2014-2015[56]
Fonte: Serie A – Classifiche, su sport.sky.it. URL consultato il 30 agosto 2014 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2014). Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.
Statistiche dei giocatori
Sono in corsivo i calciatori che hanno lasciato la società a stagione in corso.
«Il popolo della Juve è schierato, compatto, contro Allegri. È un'opposizione di pancia, com'è normale e giusto che sia quando il giudizio arriva dai tifosi, ma anche di testa. Pure noi abbiamo più di una perplessità sulla scelta del nuovo allenatore bianconero. [...] Così come, quando la Juve puntò su Conte, definimmo subito azzeccatissima la scelta (lo avevamo apprezzato in tutte le sue precedenti esperienze), oggi ci permettiamo di avanzare più di un dubbio su Allegri. Giudicare dopo è comodo e meno rischioso, noi riteniamo doveroso parlare prima. Il campo dirà»
^ Roberto Beccantini, Infinita Juventus, su beckisback.it, 2 maggio 2015. URL consultato il 16 maggio 2015 (archiviato il 22 dicembre 2015).
«Sembrano tutti dovuti, gli scudetti della Juventus. Come se il censo degli Agnelli bastasse, da solo, a produrli, a giustificarli. Invece no. Ognuno ha la sua storia, il suo fascino. Questo è il trentunesimo, il quarto consecutivo [...], il primo di Massimiliano Allegri, sul Conte del quale ero molto scettico»
«E son contento! Siamo tutti contenti, rossoneri di cuore e di maglia. È la nemesi. Di mezzo c'è la cessione di Pirlo e "er go-non-gol de Muntari" che tolse uno scudetto a noi e lo dette a voi, juventini, una bestialità e tanto sano risentimento. Ma siamo uomini di mondo e ora soprattutto vogliamo vedere come andrà a finire. Da ieri è vostro. [...] Ci sarà da ridere»
«...la notizia di Allegri sulla panchina della squadra più scudettata d'Italia è un boccone troppo ghiotto per non avventarcisi sopra come un gatto siamese sul topolino di campagna. Innanzitutto va detto che i milanisti non sono felici. Di più. Se Allegri farà valere il suo curriculum, pronti via, alla decima giornata la Juventus si troverà nella parte destra della classifica [...] Insomma, contenti loro... Così noi tifosastri rossoneri non possiamo che cavalcare l'euforia»
^Negli incontri della 31ª, 32ª e 33ª giornata di campionato, rispettivamente contro Lazio, Torino e Fiorentina, la Juventus è scesa in campo – nell'ambito della promozione dell'Esposizione Universale di Milano, di cui lo sponsor bianconero Fiat Chrysler Automobiles è global partner – con il logo Expo 2015 sulle maglie, cfr. FCA ed Expo Milano 2015 in campo con la Juve, su juventus.com, 17 aprile 2015. URL consultato il 18 aprile 2015 (archiviato il 17 aprile 2015).
^abIl giocatore era in compartecipazione con il Siena ma, a causa del sopraggiunto fallimento della società toscana, la proprietà del cartellino è interamente passata alla Juventus.