Il quarantaduesimo Festival di Sanremo si svolse al teatro Ariston di Sanremo dal 26 al 29 febbraio 1992 con la conduzione di Pippo Baudo, nominato all'ultimo momento dopo il rifiuto di Renzo Arbore, affiancato da Alba Parietti, Brigitte Nielsen e Milly Carlucci; le tre vallette affiancarono Baudo ognuna in una diversa serata (la Parietti nella prima, la Nielsen nella seconda e la Carlucci nella terza), per poi partecipare tutte insieme a quella finale.
Questa fu la prima delle cinque edizioni consecutive del Festival (dal 1992 al 1996) presentate da Baudo (che dal 1994 al 1996 ne sarà anche direttore artistico).
Gli autori del Festival erano Carla Vistarini, Marcello Mancini e lo stesso Baudo.
Per la prima volta dal 1973 vennero reintrodotte le eliminazioni tra i Campioni sera per sera, questa fu una formula che piacque molto al pubblico ma, per ovvi motivi, non venne invece per niente apprezzata dai discografici.
La canzone Me gusta il movimento di Jo Squillo venne esclusa prima della manifestazione in quanto già edita, per cui fu sostituita con La mia preghiera di Pupo (presentatosi in gara con il suo vero nome, ovvero Enzo Ghinazzi) che non riuscì ad arrivare in finale. In seguito all'eliminazione, Pupo dichiarò pubblicamente di aver "comprato" il 4º posto al Festival di Sanremo 1984 tramite l'acquisto di schedine del Totip per un valore di 75 milioni di lire (a quel tempo l'acquisto di una schedina dava diritto a votare per i concorrenti in gara al festival), facendo così polemicamente intendere che la competizione era truccata.
Durante la prima serata, Mario Appignani, noto "disturbatore seriale" di eventi pubblici, dello sport e dello spettacolo conosciuto con lo pseudonimo di Cavallo pazzo, irruppe sul palco gridando "questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali!", per poi essere prontamente immobilizzato e trascinato via dal personale. Appignani aveva già compiuto una prodezza simile alcuni mesi prima, durante la serata finale della 48ª Mostra del Cinema di Venezia, sempre condotta da Pippo Baudo[1]. Il pronostico si rivelò del tutto infondato: il Festival lo vinse Luca Barbarossa e Leali si classificò nono (quest'ultimo, nel 2019 è stato protagonista, assieme a Fabio Rovazzi, di uno sketch che ha fatto il verso a tale fuori programma). Appignani diede in seguito diverse versioni sulla vicenda, sostenendo prima di aver voluto impressionare Baudo con un'incursione spontanea nella speranza di essere scritturato dal presentatore, poi che la sua entrata fosse stata commissionata da parte della stessa Rai, che però si sarebbe rifiutata di versargli la retribuzione pattuita. L'azienda pubblica, in merito alla questione, ritenne "di non dover neanche rispondere ufficialmente ad affermazioni così palesemente infondate".[2]
L'edizione è stata vinta, come detto prima, da Luca Barbarossa con il brano Portami a ballare per la sezione Campioni e da Aleandro Baldi e Francesca Alotta con il brano Non amarmi per la sezione Novità. Proprio riguardo quest'ultimo brano, Baldi dovette in seguito difendersi dall'accusa di plagio da parte dell'autore casertano Francesco Oliviero, accusa poi ritenuta infondata dalla Pretura di Firenze.[2]
Vince Tempera per Peppino di Capri e Pietra Montecorvino, Formula 3, Mino Reitano, Aleandro Baldi e Francesca Alotta, Lorenzo Zecchino e Aeroplanitaliani
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