Nacque sull'isola di Creta, dove il padre Gustavo, diplomatico, e la madre, Enrichetta Tulin, di origine britannica e di ascendenza svedese, si erano trasferiti per lavoro. Da bambino seguì la famiglia in Piemonte, regione d'origine del padre. Studiò al Collegio «Carlo Alberto» di Moncalieri dai padri barnabiti - dove fu principe degli studi, ossia il miglior allievo alla licenza liceale - e giovanissimo entrò in contatto con Antonio Fogazzaro, con il quale intrattenne una corrispondenza sui temi del Cristianesimo, e che spinse lui e altri giovani a intervenire nell'opera di soccorso agli abitanti di Reggio Calabria e Messina dopo il terremoto del 28 dicembre 1908.
Iniziò un'intensa attività che lo portò alla formazione di un vasto numero di maestri, per l'alfabetizzazione di adulti e bambini, e alla creazione di centinaia di asili, scuole elementari e biblioteche. Condusse nello stesso periodo un'inchiesta sulle condizioni della Calabria, insieme a Giovanni Malvezzi. Si arruolò come volontario nella prima guerra mondiale e rimase gravemente ferito al fronte con una ferita invalidante all'addome, dei cui esiti soffrì tutta la vita. Nel 1924 restituì ai ministeri competenti le medaglie di benemerenza e i brevetti di guerra per protesta contro il delitto Matteotti.
Come archeologo fondò nel 1920 la «Società Magna Grecia» insieme a Paolo Orsi, con la quale condusse scavi presso Sant'Angelo Muxaro (AG). Altri scavi furono condotti con Giuseppe Foti sul sito di Sibari, antica città greca affacciata sul mar Jonio, oggi in provincia di Cosenza, e a Cirò Marina nei resti nel tempio di Apollo Aleo.
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